Ho avuto la fortuna di ascoltare in anteprima questo album in uno studio dotato di un impianto assolutamente straordinario che ha messo in evidenza tutte le sottigliezze timbriche dell’esecuzione. Ma devo dire che anche ascoltato successivamente su un impianto meno prestigioso, come il mio, il CD nulla ha perso di quel fascino che avevo avvertito in precedenza. Ciò per merito sia della bellezza dei brani (sei tutti composti dallo stesso Savelli) sia della bravura dei musicisti, il quintetto storico di Savelli con lo stesso Savelli al sax tenore, Fulvio Sigurtà tromba, Enrico Zanisi piano, Luca Pirozzi basso elettrico, Alessandro Marzi batteria e percussioni cui si aggiunge in alcuni brani una big band di diciassette elementi. Questo quarto album del progetto “Gianni Savelli Media Res” è significativamente intitolato “alisei”. In effetti gli alisei sono quei venti che soffiano con una velocità piuttosto leggera di 16 nodi e che sono risultati fondamentali per le esplorazioni del Cinquecento.  Savelli ha preso spunto da queste idee per immaginare una musica che, così come i venti, riesce a convogliare diverse energie e a spingerle in una certa direzione. Di qui l’inizio di un immaginifico viaggio che ci porta a scoprire nuove sonorità e nuovi territori su cui esercitare la nostra immaginazione