Gianni Savelli
Gianni Savelli
Alisei è l’ultimo album di Gianni Savelli e del suo gruppo Media res, a distanza di nove anni dal precedente “Magellano”. È un disco progettuale, tipico della concezione estetica del sassofonista romano, che ruota intorno al tema dei venti, del mare e del viaggio, in direzione di nuove rotte e di conseguenti scoperte. La musica del cd si contraddistingue per un preciso orientamento verso motivi melodici ben sviluppati grazie ad un arrangiamento attento ad ogni dettaglio. I brani si svelano nell’interfacciarsi di tromba e sassofono, che dialogano compositivamente, mentre la sezione ritmica tiene alta la tensione, con un lavoro di impulso e di propulsione morbidamente incalzante. Sì perché Savelli non ama i colori accesi, le tinte forti. Siamo di fronte ad un jazz mai sopra le righe, educato, senza essere sdolcinato o spento. È particolarmente efficace, poi, lo scambio di stimoli fra il sassofonista ed il trombettista Flavio Sigurtà, che sostituisce più che degnamente Aldo Bassi, membro storico di Media Res, prematuramente scomparso, a cui, fra l’altro, viene dedicata una traccia delle sei in totale. Gli intrecci fra sax e tromba, infatti, si snodano su fondali mossi, non agitati, inclinati verso un rock “ultra-light”, e raccontano storie, descrivono paesaggi, con un eloquio similare dei due fiati, moderni Benny Golson e Art Farmer, con le dovute proporzioni, se può passare un parallelo così azzardato. Enrico Zanisi, da parte sua, interviene nel discorso complessivo per puntualizzare o ribadire, prima di lanciarsi in assoli concisi, ma pieni di scintille e di garbo.
In due brani, inoltre, compare un’orchestra di fiati, ben guidata dalla competente direzione del band leader.
“Alisei”, perciò, è un altro capitolo significativo nella discografia davvero scarna di Gianni Savelli. Il musicista romano, quando decide di registrare a suo nome, si prende tutto il tempo necessario per realizzare opere curate nei minimi particolari, dove niente è lasciato al caso. Pure le improvvisazioni, in effetti, sono contenute in questo tipo di “involucro metodologico”, se così si può definire, e contribuiscono a completare il quadro, arricchendolo. C’è, infine, da precisare che il cd suona bene ed è di gradevole ascolto; il che non guasta affatto, come si può comprendere.
25/10/2024
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