Gianni Savelli

Gianni Savelli

'Media Res' - Antonio Ranalli su Musical News

Finalmente il jazz italiano torna a confrontarsi con il proprio passato, la propria cultura e soprattutto il proprio futuro. Se è vero che gli Stati Uniti e certe sonorità african american rimangono al centro di ogni musicista dedito al jazz, è anche vero però che è opportuno misurarsi anche con le proprie radici. Il progetto Media Res riscopre proprio quell’antica passione mediterranea, accompagnata da telai e architetture sonore che sconfinano nell’Africa. Attivi dal 2000, l’ensemble romano è nato su iniziativa del

poliedrico e valente Gianni Savelli (sax e flauti), noto anche nell’ambito della musica leggera, per aver collaborato con artisti del calibro di Marina Rei, Ornella Vanoni e Riccardo Cocciante. A Savelli, autore praticamente di tutte le composizioni (ad eccezione di “Barish” scritta con Sidki Taskayali) si sono aggiunti via via Aldo Bassi (tromba e flicorno), Stefano Lestini (pianoforte), Francesco Puglisi (contrabbasso), Marco Rovinelli (batteria) e Sergio Quarta (percussioni) tutti accomunati dalla volontà di raggiungere un’estetica musicale di sintesi e di ricerca che prova a diventare un vero e proprio manifesto culturale. E così con “Jazzing Roma”, primo album per un formazione che ha all’attivo numerosi concerti, si cerca di rimarcare con convinzione queste peculiarità. Bastano le prime note di “Dance You Can Dance” per apprezzare la sapiente ricerca musicale dei Media Res. Ogni musicista trova il suo giusto spazio, senza prevaricazioni, e soprattutto in una perfetta simbiosi estetica, che raggiunge la massima espressività in composizioni come “Gujarat” e “The Child Who Never Played”. Non mancano i riferimenti alla musica african american (come “Jali”) dove c’è un uso decisamente ben calibrato delle percussioni, mentre in

“Graceland” viene in qualche modo reso omaggio a quella che può essere definità idealmente la capitale del rock’n’roll, per mezzo del suo profeta Elvis Presley. Per apprezzare ulteriormente il gruppo non bisogna assolutamente perdere i prossimo concerti dal vivo. Per i più curiosi segnaliamo che alcune composizioni del gruppo sono presenti nella colonna sonora del film “Le fate ignoranti”.

22/01/2005


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