Gianni Savelli
Gianni Savelli
È piuttosto facile, oggi come oggi, imbattersi in proposte musicali basate sulla contaminazione (nel peggiore dei casi) o sulla sintesi (meglio) di linguaggi diversi. La nostra epoca globalizzata è ricca di esempi in tal senso, perché ogni barriera culturale fra generi, fra musica colta e popolare, fra aree geografiche, va, fortunatamente, tramontando.
.. L’ensemble Media Res del sassofonista napoletano arriva al suo albo numero quattro in quasi un quarto di secolo di attività. Dopo l’eponimo debutto del 2004, Que La Fête Commence del 2008 e Magellano del 2015, ecco Alisei a completare un poker di lavori che disegnano un tracciato personale e sensibile all’interno del contemporary jazz italiano. «Potrei dire che il mio percorso è stato quello di trattare la musica come un linguaggio narrato», spiegava in un’intervista. «Quindi, mi sono trovato a prendere le “parole” delle diverse lingue di mio interesse per poi scomporle in unità più piccole come fossero “lettere” al fine di ricomporre queste unità in un nuovo linguaggio di sintesi.»
E le “lingue” amate da Gianni Savelli diventano oggi più interiorizzate, verrebbe da dire meno esplicite, più personali e profonde. Africa, Asia, Brasile e gli influssi dei territori attraversati in carriera – pop, orchestrali, di sonorizzazione, contemporanei – che emergevano direttamente dai precedenti lavori sono diventati molecole, intuizioni, stimoli, sogni, sospesi nel flusso sonoro.
L’adesione dei musicisti del quintetto è quasi automatica, tutte le intenzioni vanno nella stessa direzione senza inciampi o ripensamenti
Sei brani inediti che ci sollevano verso lidi del cuore e della memoria, a volte sospiro, a volte brezza, a volte folata, sono sempre poesie che non hanno confini, che sanno assumere la forma emotiva che l’ascoltatore ama nel momento in cui il suono esce dalle casse, che sanno descrivere ed evocare. Melodia Sottomarina è ispirato al corto di Roberto Rossellini (che di terzo nome faceva Zeffiro, a proposito di venti) Fantasia Sottomarina. I due brani con l’orchestra sono dedicati rispettivamente a L’infinito di Giacomo Leopardi e al ricordo di Aldo Bassi, trombettista già nei Media Res scomparso troppo presto. Tutti propongono prezioso jazz di oggi.
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